Perché Alberobello è così piena di trulli?
Curiosità sulla nascita del Trullo e della iconica Città di Alberobello
In Puglia i trulli sono una costante, fanno ormai parte dell'arredo urbano da tempo immemore. Non si hanno però testimonianze di trulli millenari, gli esemplari più antichi sono datati alla fine del XVII secolo. Puoi trovarli un po' dovunque, anche a ridosso delle spiagge, ma più di frequente nell'entroterra, in prossimità dei campi coltivati.
I primi trulli pugliesi vennero edificati nei campi con le pietre raccolte sul posto, dove quindi il terreno locale forniva facilmente il materiale da costruzione per via della sua geologia costituita prevalentemente da calcare stratificato.
I trulli ormai si può dire che ci caratterizzano a pieno titolo nel mondo e disegnano uno skyline tutto nostro, tipicamente pugliese.
Oggigiorno puoi visitarli o trascorrerci addirittura feste e vacanze ed alcuni sono straordinariamente tuttora abitati.
I primi trulli però, quelli più primitivi per intenderci, assolvevano alla funzione di ricovero e di deposito per gli attrezzi usati da contadini per lavorare i campi, ecco il perché della loro forte presenza nelle campagne dell'entroterra pugliese.
Per farla breve qui i contadini sottomessi al loro signore feudale, godevano di alcuni benefici tra cui quello di potervi riposare. Non male.
Fu in realtà un editto del regno di Napoli che diede però i natali ad Alberobello.
Prima di spiegarvi cosa tale legge imponesse, c'è bisogno di una precisazione per meglio inquadrare il contesto storico, sociale e culturale dell'epoca.
Parliamo infatti del periodo a cavallo tra il 1600 ed il 1700. Alberobello era una zona boschiva priva di terre coltivate che faceva gola in questo momento di frazionamento feudale e di ricerca di appezzamenti di terreno incolti.
Il feudo di Alberobello era di proprietà dei Conti di Acquaviva, i quali permisero alcuni benefici ai propri contadini, tra i quali appunto la possibilità di abitare i trulli per far si che essi si concentrassero in questi terreni e che queste terre boschive diventassero fin da subito campi fertili e rigogliosi.
Tornando in tema, per eludere quindi la "Pragmatica de Baronibus" la legge emanata dal Regno di Napoli e che a quei tempi imponeva tasse sulle nuove costruzioni, i contadini dell'epoca organizzarono nel feudo di Alberobello queste costruzioni a forma di cono e le resero abitabili per intere famiglie, rendendoli difatti delle vere e proprie dimore.
Inizialmente i trulli erano composti da un unico ambiente, risicato e non certo accogliente.
Da questo momento in poi i trulli subirono una lenta evoluzione, arrivando ad abitazioni per intere famiglie e di più ambienti, costituite da un vano principale, più altri vani minori perimetrali.
Il trullo nasce quindi come una costruzione ad incastro, senza l'ausilio di leganti idraulici come la comune malta ed era, per sua stessa natura, una costruzione precaria, facilmente demolibile in caso di controlli ed ispezioni.
Questa tipo di costruzione quindi ben si prestava a questo storico stratagemma di elusione del fisco.
Alberobello contava ormai circa 3000 abitanti, era quindi già all'epoca una prima comunità di pastori e contadini organizzata in questo singolare paesello dall'atmosfera fatata e dai tetti a punta.
Fu verso la fine del 1700 che venne però del tutto urbanizzata e finalmente liberata dal giogo feudale cui era sottoposta.